Solidarietà e un ringraziamento alla Consigliera Silvia Noferi (M5S) che ha difeso le tesi ambientaliste in Consiglio della Regione Toscana

Solidarietà e un ringraziamento alla Consigliera Silvia Noferi (M5S) che ha difeso le tesi ambientaliste in Consiglio della Regione Toscana

I boschi visti come un cancro. Ridicolizzate le tesi ambientaliste dall’asse PD-Lega-Fratelli d’Italia

I boschi visti come un cancro. Ridicolizzate le tesi ambientaliste dall’asse PD-Lega-Fratelli d’Italia. Lega e PD hanno
presentato due mozioni identiche per chiedere di modificare la Legge che tutela le foreste protette dal Codice del
Paesaggio. Solo il Movimento 5 Stelle ha votato contro alle due mozioni che mostrano la stessa visione liberista ed
economicista dello sfruttamento delle risorse naturali in dispregio alle leggi dello Stato.


Il Consiglio di Stato ha recentemente sancito in un ricorso presentato da Italia Nostra e da altre associazioni per la
Pineta del Tombolo, che anche i boschi sono beni culturali e pertanto meritano di essere tutelati dalla
Soprintendenza. Le mozioni di PD-LEGA- Fratelli d’Italia, chiedendo al Governo di intervenire, mirano a eliminare
l’autorizzazione paesaggistica per il taglio nei boschi “di riconosciuto interesse pubblico” per favorire aziende che
operano nel settore della selvicoltura meno attente alle esigenze ambientali.


“Il parere della Soprintendenza in realtà – ha puntualizzato la consigliera del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi –
non istituisce niente di nuovo ma anzi chiarisce importanti aspetti legislativi che sono stati volutamente ignorati dal
Settore Forestazione della Regione Toscana, sebbene siano stati sollevati da tempo in varie sedi. La responsabilità di
questa situazione di stallo è stata quindi solo degli uffici regionali, che non hanno voluto adeguarsi al cambiamento
già predisposto anche dal TUFF in vigore dal 2018 (D.Lvo 03/04/2018 n 34 – Testo unico in materia di foreste e filiere
forestali). Nel frattempo, tutti i tagli approvati ed eseguiti in aree tutelate dall’art 136 del codice sono stati illegali.”
La lungimiranza e il senso della realtà sembrano non arrivare nell’aula del Consiglio regionale, dove si sono sentite le
argomentazioni più ridicole riguardo agli alberi visti come una sciagura, un cancro “che ha quasi raggiunto i crinali”
devastando le piante di mirtilli e la fauna, o peggio paragonati all’insalata che una volta tagliata ricresce
rapidamente! Le tesi ambientaliste difese dalla Consigliera, sono state tacciate di “estremismo, ortodossia, cose
d’altri tempi, assurde, folli, da non poter essere ascoltate”, tanto che il Presidente del Consiglio le ha permesso di
replicare per “fatto personale”: a lei va quindi tutto l’appoggio e la solidarietà di Italia Nostra.


Evidentemente nessuno si è accorto in Consiglio regionale che in Toscana ci sono problemi gravissimi di
inquinamento ambientale, di mala gestione forestale, che aumenta il rischio idrogeologico e degrada il paesaggio,
mettendo a rischio tutte le altre economie montane. Le argomentazioni opposte dai consiglieri di maggioranza, se
seguite, non andrebbero altro che ad aumentare il rischio idrogeologico in Toscana, laddove la superficie forestale è
vista come minaccia e non come protezione del territorio. Si confonde evidentemente la cura del bosco, la sua
preservazione, con il non controllo ed il taglio colturale non regolamentato. Il Consiglio Regionale mette dunque in
stato d’accusa il principio costituzionale della tutela discendente dall’art. 9 della Carta, accusando di ingerenza
burocratica le funzioni dello Stato garantite dalla Soprintendenza, quando, invece, ha avvallato, sino alla sentenza
del Consiglio di Stato, procedure di governo dei boschi in palese contrasto con la normativa vigente nazionale. Non è
dunque possibile avallare vie illegittime di gestione del territorio da parte di organi legislativi regionali.

Non possiamo neanche barattare soluzioni tecniche di gestione del bosco, come quelle proposte dalla
Soprintendenza, con allocuzioni che denotano confusione, non conoscenza, approssimazione nelle materie trattate,
sino ad espressioni di ingiuria, come sopra citato.


Mariarita Signorini
Vicepresidente Italia Nostra Toscana

Le associazioni scrivono ai ministri: tuteliamo i boschi

Le associazioni scrivono ai ministri: tuteliamo i boschi

comunicato stampa di Mariarita Signorini

a nome di settantacinque Associazioni

Settantacinque associazioni hanno inviato una lettera ai Ministri dei Beni Culturali, dell’Ambiente e dell’Agricoltura chiedendo di intervenire a difesa delle foreste italiane

Roma, 14 novembre 2020 – Settantacinque associazioni nazionali e locali hanno inviato una lettera-appello indirizzata ai Ministri dei Beni Culturali, dell’Ambiente e dell’Agricoltura chiedendo una maggiore tutela dei boschi italiani, attualmente minacciati da un eccessivo sfruttamento: le numerosissime sottoscrizioni mostrano quanto il problema sia reale e sentito dai cittadini. Una prova in più che quella interazione tra uomo e sistema naturale – riportata dalla Convenzione di Firenze del 2006 (Ratifica della Convenzione Europea sul paesaggio) e dal Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici – altro non è che un rapporto virtuoso uomo-natura caratterizzato da equilibrio e rispetto nello sfruttamento delle risorse naturali, equa distribuzione della ricchezza e un utilizzo lungimirante delle risorse ambientali. Una visione che vede quindi il paesaggio come la rappresentazione della simbiosi tra l’uomo e il suo territorio.   

Questo appello è in risposta alle lettere, di ben altro tenore, indirizzate agli stessi Ministeri da parte di categorie professionali e forestali strettamente connesse al mondo produttivo e da certi ambienti accademici, nelle quali si invita a non tenere in conto del parere delle Sovrintendenze a tutela dei boschi in zona di vincolo. Le argomentazioni portate avanti dal mondo produttivo sono inaccettabili per chiunque abbia a cuore la tutela dell’ambiente e del patrimonio boschivo italiano: viene espressa una concezione del paesaggio incentrata su una visione antropocentrica di mero sfruttamento delle risorse che risponde a logiche oramai sorpassate, in particolare in tempi in cui i cambiamenti climatici imporrebbero ben altro atteggiamento nei confronti del nostro patrimonio boschivo.  

Il confronto su questi temi cruciali è appena iniziato: le numerose associazioni e comitati (un numero che continua a crescere) che hanno sottoscritto questo appello al rispetto delle leggi dello Stato non si sottrarranno al dibattito e altri approfondimenti non si faranno attendere. Le foreste italiane non possono essere lasciate in balia di chi le vede solo dal punto di vista produttivo-economico.

CONTATTI

Valentina Venturi

GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane

340 3386920 | press@gufitalia.it

Mariarita Signorini

Italia Nostra 

335 5410190 | margi.signorini@gmail.com 

di seguito la lettera inviata ai Ministri:

  Lettera-appello ai Ministri dei Beni Culturali, dell’Ambiente e dell’Agricoltura per la tutela dei boschi 

Roma, 11 novembre 2020

Egregi Ministri, da alcuni anni nella società civile sta crescendo la sensibilità per il paesaggio forestale, spesso deturpato da un tipo di selvicoltura non rispettosa degli aspetti ambientali e paesaggistici espressi dalle foreste. Ormai è consolidato e metabolizzato dal nostro ordinamento giuridico l’orientamento della Corte Costituzionale, che ha sottolineato proprio come ambiente e paesaggio siano beni comuni immateriali di preminente interesse pubblico, la cui salvaguardia deve costituire un limite all’utilizzo del legno prodotto dalle foreste.

Questo concetto giuridico non è tuttavia ancora pienamente recepito dalla legislazione vigente, che è tendenzialmente orientata a coordinare le numerose e discordanti legislazioni regionali nella comune visione del bene foresta inteso come risorsa economica da sfruttare, seppur nella dovuta regolamentazione.

La recente approvazione del TUFF (Dlgs 34 del 2018) ha bene espresso il contrasto ormai acuto tra gli interessi e le economie che hanno nei servizi eco sistemici  culturali e di regolazione la loro primaria risorsa e le economie che utilizzano il bosco come fonte di materiale legnoso.  Se è legittima la convivenza di queste economie, nel rispetto dei principi costituzionali, non possiamo tuttavia ignorare come l’approvazione del TUFF sia avvenuta con molte polemiche, non solo da parte della società civile organizzata in associazioni e comitati, ma anche dal mondo accademico delle scienze biologiche e naturali, mentre l’attuale impostazione filo-produttivistica del TUFF è stata voluta, scritta e difesa solo da una parte del settore accademico e della ricerca applicata del mondo forestale, forte dell’appoggio e del monopolio culturale del Ministero dell’Agricoltura.

Nella lettura del TUFF è inoltre evidente il contrasto che vi è stato tra il Ministero dei Beni Culturali e quello dell’Agricoltura, per ciò che concerne il delicato aspetto del coordinamento con il Codice dei Beni culturali  e la questione del “taglio colturale” nelle aree tutelate o meno da provvedimento, espressa dal combinato disposto degli artt. 136, 142 e 149 del Codice. In tutto il testo legislativo il vincolo paesaggistico è trattato come un orpello all’utilizzo economico diretto del territorio forestale, tanto da aver creato un pericoloso e confuso regime di deroghe che rischia concretamente di rendere inapplicabile il regime di tutela.

Anche nelle aree tutelate da provvedimento amministrativo, dove ormai sembrava pacifica la supremazia del MiBACT sulle competenze regionali, la recente applicazione di questa norma, ribadita non solo dal precedente orientamento di questo Ministero, ma anche dal recentissimo “parere” relativo a un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, presentato da Italia Nostra nazionale, WWF Grosseto e Lac, sul piano antincendio della Pineta litoranea del Tombolo in Toscana, ha ingenerato forti conflitti. La Soprintendenza di Siena e Grosseto, in seguito a questo pronunciamento del Consiglio di Stato, ha applicato la richiesta di  autorizzazione paesaggistica, per gli usi forestali in aree tutelate dal Codice dei Beni Culturali, anche sul Monte Amiata, da qui si è scatenata, da parte delle associazioni di categoria del comparto forestale e dall’Ordine degli Agronomi la pretesa di derogare alla legge, violata, o mal interpretata, forti della volontà di mettere a confronto, ovvero in contrasto, tutela paesaggistica versus libertà di impresa e quindi posti di lavoro a essa collegati.  

La Soprintendenza, ha invece richiesto che sull’Amiata, nel rispetto della zona di vincolo, venisse lasciato un numero quadruplo di matricine rispetto al ‘governo’ a ceduo semplice, cosa che non inficerebbe le locali attività produttive, ma tutelerebbe invece il paesaggio, garantendo contemporaneamente l’assetto idrogeologico di quei pregevoli territori (già duramente provati dalle catastrofiche alluvioni dello scorso anno). 

Si tratta dunque di una sleale e scorretta levata di scudi, del mondo delle imprese economiche e forestali, (dopo che le rispettive competenze erano già state ampiamente discusse, negoziate e chiaramente sancite nel TUFF) in nome di un giudizio di presunta “incompetenza” del personale delle Soprintendenze per giudicare gli aspetti paesaggistici della foresta, come se tutte le foreste fossero esclusiva competenza e proprietà del mondo forestale, e non anche bene comune di eminente interesse sancito dall’articolo 9 della Costituzione. Come evidenziato dai noti e autorevoli pareri dell’Ufficio Legislativo del MiBACT,  la ratio della tutela provvedimentale, derivando dalla Legge Paesaggistica voluta da Benedetto Croce, è quella dell’aspetto estetico, nel quale le Soprintendenze hanno una storica e indiscussa competenza e supremazia.

Purtroppo la lettura del paesaggio effettuata dalle categorie professionali e forestali strettamente connesse al mondo produttivo, non tiene in considerazione che quella“interazione tra uomo e sistema naturale”, riportata dalla Convenzione di Firenze, Legge del 9 gennaio 2006 n.14  “Ratifica della Convenzione Europea sul paesaggio, Firenze 20 ottobre 2000” e dal vigente Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici, non può che essere quel rapporto virtuoso che denota equilibrio e rispetto nello sfruttamento delle risorse naturali, equa distribuzione della ricchezza e rispetto dell’utilizzo ragionevole delle risorse ambientali.  Altrimenti tutto, indistintamente, sarebbe paesaggio, anche il rapporto predatorio dell’uomo sul territorio e in nome del quale si rischierebbe di compiere ogni scempio. 

In particolare, la diffusione del ceduo rappresenta invece, da sempre, quel rapporto predatorio, consolidatosi con l’affermazione del moderno sistema economico. Il fatto che esista da molto tempo non ne giustifica il ruolo paesaggistico, così come non lo giustifica il solo concetto di casa che, pur esistendo da millenni,  a causa della speculazione edilizia recente, ha devastato i più pregiati paesaggi del nostro paese.  Ricordiamo che il primo bene paesaggistico tutelato nell’Italia Unita è stata proprio una foresta: la Pineta di Ravenna.

 Attualmente, anche in base a recenti ricerche, risulta che il ceduo sia la forma di governo meno compatibile con la fornitura di servizi ecosistemici di regolazione e culturali e non lo si può, proprio per questo, definire una forma di gestione forestale sostenibile.   Adesso quella “percezione delle popolazioni” che, secondo la Convenzione di Firenze, dovrebbe caratterizzare il paesaggio, si sta manifestando fortemente attraverso le associazioni ambientaliste riconosciute e i comitati dei cittadini, sui social e sulle piazze, in difesa delle foreste e del verde urbano, dando luogo alla più vasta manifestazione del pensiero libero, che chiede “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Proprio in considerazione della complementarità del bosco e della natura allo sforzo lavorativo e produttivo, che non può ridursi al rapporto lavoro-salario, ma necessita di tempi e spazi di recupero spirituale e psicologico, che solo le foreste ben gestite sanno garantire.

Il ceduo estremamente diffuso e il taglio raso, privando il cittadino-lavoratore del bosco per un tempo troppo lungo rispetto al tempo della vita umana, provocano un vero e proprio “spaesamento”, una perdita di “paese” inteso come paesaggio e conseguente perdita di riferimenti culturali e psicologici, per questo sono da mettere al bando, almeno nelle aree tutelate ex art. 136 del Codice, e possibilmente da tutti i boschi, atteso che altri metodi di gestione garantiscono lo stesso, se non un maggiore reddito. 

Le scriventi Associazioni esprimono innanzitutto solidarietà al personale delle Soprintendenze, che adesso deve sostenere il peso di queste ingiuste affermazioni di incompetenza. A tutti coloro che tutelano il paesaggio vanno il nostro appoggio e la nostra stima.

Auspichiamo che Lei, signor Ministro dei Beni Culturali, non arretri di un millimetro di fronte alle richieste di smantellamento della tutela paesaggistica che le sono pervenute e le perverranno, anche tramite il Ministero dell’Agricoltura.

Auspichiamo inoltre che Lei, Signor Ministro dell’Ambiente, si faccia parte attiva per una maggior tutela degli ecosistemi forestali, in particolar modo nella Rete Natura 2000 e nelle aree protette, dove il TUFF ha inteso indebolire le Sue competenze a favore di quelle delle Regioni e del Ministero dell’Agricoltura.

Auspichiamo che Lei Gentile Ministro dell’Agricoltura, a cui inviamo il presente appello per Sua conoscenza,  intenda prendere opportuni provvedimenti al riguardo. 

 Cordiali saluti 

  1. Mariarita  Signorini                             già Presidente nazionale, ora Consigliere di Italia Nostra
  2. Daniele Zavalloni                                 – Presidente  Ecoistituto – Cesena 
  3. Stefano Deliperi                                  – Presidente  Grig  (Gruppo d’intervento Giuridico)  
  4. Giovanni Damiani                               – Presidente  GUFI (Gruppo unitario foreste italiane) 
  5. Roberto Romizi                                    – Presidente  Associazione medici per l’Ambiente  ISDE  Italia 
  6. Vittorio Emiliani                                   – Presidente  Comitato per la Bellezza 
  7. Rita Paris                                               – Associazione  Bianchi  Bandinelli 
  8. Stefano Allavena                                  – Presidente di Altura 
  9. Emilio Delmastro                                 – Federazione  nazionale  Pro Natura 
  10. Laura Cadeddu                                     – CATS  Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna 
  11. Francesco  Saccomanno                     – Forum Ambientalista – Calabria 
  12. Leonardo Rombai                                – già Professore ordinario di geografia storica Università di Firenze 
  13. Ferdinando Laghi                                 – Associazione  ‘Solidarietà e Partecipazione’ – Castrovillari
  14. Benito Fiori                                           – ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete
  15. Mariella Buono                                    – Associazione  Pensieri Liberi  Pollino Castrovillari – Lungro 
  16. Mariella Ieno                                        – Associazione  ‘Il Riccio’ – Castrovillari 
  17. Antonietta Lauria                                – Forum ‘Stefano Gioia’  Associazioni e Comitati calabresi  e Lucani  per la tutela della legalità delTerritorio
  18. Cecilia Pacini                                         – Presidente Italia Nostra  TOSCANA
  19. Graziano Bullegas                                – Presidente Italia Nostra  SARDEGNA
  20. Maurizio Sebastiani                             – Presidente Italia Nostra  MARCHE 
  21. Renato   Bosa                                       – Presidente Italia Nostra  FRIULI VENEZIA GIULIA 
  22. Adriana MY                                           – Presidente Italia Nostra  PIEMONTE  
  23. Domenico Valente                               – Presidente Italia Nostra  ABRUZZO 
  24. Roberto Cuneo                                     – Presidente Italia Nostra  LIGURIA
  25. Cosimo Manca                                     – Presidente Italia Nostra   PUGLIA
  26. Domenico Totaro                                 – Presidente sez. Senisese  Italia Nostra  BASILICATA  
  27. Mario Pellegrini                                   – CISDAM  Centro italiano studi e documentazione degli abeti mediterranei 
  28. Giancarlo  Odoardi                              – Ecoistituto Abruzzo 
  29. Laura  Asti                                             – Pro Natura L’ Aquila
  30. Raimondo Chiricozzi                           – Commissione nazionale  AICS ambiente 
  31. Marco Tiberti                                       – Presidente   European  Consumers  
  32. Alberto Conti                                        – Presidente WWF Forlì-Cesena
  33. Massimo Blonda                                  – Fondazione di Partecipazione  delle Buone Pratiche- Bari 
  34. Marco Caldiroli                                     – Medicina Democratica  Onlus
  35. Roberto Monfredini                             – AIF  Ambiente informa 
  36. Johannes Fragner-Unterpertinger     – Portavoce  “ Via di Malles “  
  37. Andres Lasso                                         -Associazione Ideale Ambiente Firenze
  38. Michele Boato                                      – Presidente Ecoistituto del Veneto
  39. Alda La Rosa  Associazione                 – FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA
  40. Francesco Saverio Bellofatto              – Associazione  La Piccola Cometa  
  41. Francesco Montecchio                        – Associazione “Progetto GAIA” – OdV    
  42. Stefano Orlandini                           – Salviamo l’Orso – Ass.per la conservazione dell’orso bruno marsicano Onlus
  43. Nicholas Bawtree                                 – Terra Nuova
  44. Rosalba Luzzi                                         – Associazione  Biodistretto  Montalbano
  45. Sara Coppini                                          – Mille Rivoli-  Cittadini Mugellani per la difesa dell’Acqua e del Territorio” 
  46. Corradino Guacci                                  – Presidente Società italiana per la storia della fauna “Giuseppe Altobello”
  47. Michele Renna                                      – Fototrappolaggio  Naturalistico  Partenio 
  48. Flavio  Angelini                                      – Lupus in Fabula 
  49. Pietro Comeri                                        – Simbiosi Magazine 
  50. Antonella Lodi                                       – Un Bosco per la Città- Bologna
  51. Gabriele Buratti                                     – Artists 4 Rhino
  52. Carlo Papalini                                         – Liberi pensatori a difesa della natura 
  53. Anna Zonari                                            – Parents for future Italia 
  54. Marina Conti                                          – Parents  for future Bologna 
  55. Nadine Finke                                          – Parents for future  Forlì
  56. Serena Bianca De Matteis                    – Parents for future Melegnano –  Laboratorio Per un Albero in più-  
  57. Luciano Poggiani                                    – Argonauta Fano
  58. Nadia D’arco                                         – Comitato Ambiente e salute Emilia Romagna
  59. Adriano Fiorenza                                   – Presidente  Associazione Fate gli Gnomi 
  60. Michele Renna                                       – Cervinara Trekking 
  61. Giovanni Bosio                                       – Associazione “Canale Ecologia
  62. Fabio Sani                                                – Uni Verso AMIATA 
  63. Alvaro Gori                                              – Comitato Salvaguardia e Ambiente del Monte Amiata 
  64. Cinzia Mammolotti                                – AmiataEco
  65. Eduardo Quarta                                     – SOS Natura     
  66. Anna Catalani                                         – Salviamo la Riserva di Procoio,  Salviamo le Riserve                 
  67. Stefano  Orlandini                                  – Salviamo l’Orso  Onlus                                                         
  68. Anna Petrucci                                         – Comitato tutela alberi Bologna                                 
  69. Marco Menghini                                    – STAI  Stop Taglio Alberi  Italia  Comitato. coord. nazionale 
  70. Anna  Salvatici                                        – Movimento tutela alberi Firenze
  71. Aldo Loris Cucchiarini                            – Società Bosco per Sempre Regina
  72. Stefano Marzani                                     – Cooperativa La Macina Terre Alte
  73. Ruggero Ridolfi                                       – Coordinatore medici per l’ambiente  I.S.D.E Forlì-Cesena
  74. Andrea Nalin                                           – Silva Nova Bologna
  75. Claudio Pizzuto                                   – Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino
  76. Domenico Scanu                                   – I.S.D.E. Sardegna 

seguono altre  sottoscrizioni di   Associazioni che stanno  pervenendo

  1. Franco Tassi                                      – Presidente Centro Parchi Internazionale
  2. Ornella  Dezordo                              – perUnaltracittà, laboratorio politico Firenze
  3. Antonio Fiorentino                            – AlterPiana
  4. Simona Bertin                                   – Comitato Alberi EMPOLI
  5. Judith Scholz                                     – Coord. cittadino tutela alberi e movimento tutela alberi firenze
  6. Loretta Pizzetti                                  – Comitato Val di Farma,
  7. Maurizio Martigli                                – Comitato Vivi Firenze Verde
  8. Rossella Caci                                    – Aspis club
  9. Paola Favero                                     – INSILVA 
  10. Alessandro Torlai                              – Ass. Irriducibili Liberazione Animale
  11. Claudia  Petro                                   – Donne in nero di Bologna
  12. Glauco Venturi                                  – San Lazzaroin transizione
  13. Thomas Jonathan Morselli               – Coordinamento G.A.R.D.A
  14. Claudio d’Esposito                            – WWF Terre del Tirreno
  15. Roberto Ciccarelli                             – AVSA (associazione volontaria salvaguardia ambientale)
  16. Alessio Gai                                       – Ass.Alleanza beni comuni Pistoia  ODV
  17. Rosanna Crocini                               – Ass.  AcquaBene Comune Pistoia e Valdinievole 
  18. Samuela Breschi                              – Comitato  Obiettivo Periferia 
  19. Tiziana Vigni,                                    -Presidente Atto Primo  
  20. Annamaria Mori,                                -Presidente Gruppo Società e Ambiente (GSA) di Senigallia
  21. Livio Marrocco,                            – Comitato civico cittadino” Feudo Bosco Vandra”
  22.  Mariantonietta Di Nardo                   -Mamme per la Salute e l’Ambiente di Venafro
  23. Lucio Riccetti Pres.                              – Italia Nostra Umbria
  24. Franco Medici    Pres                           – Italia Nostra Lazio
  25. Vitantonio Iacoviello                           –  sezione Italia Nostra Vulture-alto Bradano (Basilicata), 
  26. Enrico del Vescovo                             –  Sezione Italia Nostra Castelli Romani
  27. Luca Raiteri                                           – Comitato PIU’ DEMOCRAZIA ITALIA. 
  28. Ugo  Mattei                                           – Presidente Comitato Popolare difesa beni pubblici e comuni Stefano Rodota’
  29. Raffaella Giubellini                                Basta Veleni Brescia