l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato e gli incendi boschivi

5 Set, 2021Difesa Foreste, Foreste5 commenti

di Silvano Landi

[Teresa Bellanova, Viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha difeso l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato con queste parole: “Chiunque strumentalmente parli di abolizione da parte del Governo Renzi del Corpo forestale dello Stato sa di dire una menzogna. Nel 2015 non si è abolito un bel nulla: si è dato vita ad una nuova struttura CFS-CC agroambientale e forestale, all’interno dell’arma dei Carabinieri. Godendo dei vantaggi di stare dentro ad un corpo con più risorse, più grande e capillarmente presente su tutto il territorio nazionale e facendo risparmiare 31 milioni di euro. Grazie a quella scelta si è continuato in modo serrato a lavorare nella lotta contro gli ecoreati, contro lo sfruttamento e per la salvaguardia del territorio”]


Signora Bellanova, dopo aver letto il suo post sul Corpo Forestale dello Stato, che a suo dire non sarebbe stato abolito, e dopo una vita intera spesa nel Corpo, ho deciso di risponderle, limitandomi ai fatti e cercando di ignorare la componente emotiva molto forte e l’immensa delusione.

Risponderò per punti:

1- È nel suo testo che leggo cose molto lontane dalla realtà e del tutto diverse dalla verità dei fatti, compreso un riferimento non corretto alle date di quello che lei presenta come un accorpamento in una nuova struttura CFS – CC e che invece è consistito in una brutale e non democratica cancellazione dalla storia del CFS, di alcune sue specificità e competenze che poi non sono state attribuite ad altri per negligenza, per distrazione, per incompetenza e di alcune unicità che oggi non si ravvisano da nessuna parte e che quindi, a questo punto, si possono considerare del tutto perdute.

2- Dimentica inoltre che si è trattato di una militarizzazione coatta – fatto gravissimo e incostituzionale – che non ha tenuto in nessun conto la volontà di donne e uomini del Corpo Forestale dello Stato che si sono trovati, loro malgrado, inseriti in un altro contesto non desiderato dopo aver seguito un percorso formativo e lavorativo molto diverso, con uno spreco finale di esperienze, di competenze particolari, di ore investite nella formazione specifica, di risorse a spese del Paese che già da sé dovrebbe essere condannato nel modo più duro da parte di cittadini vigili e informati.

3- Nel post che leggo, che contiene davvero molti elementi imprecisi, tace il fatto che il provvedimento, da noi forestali definito subito ‘sciagurato’, non si è limitato a far transitare nell’Arma la gran parte di donne e uomini del CFS contro la loro volontà, ma ha – sempre in modo coatto – trasferito un contingente alla Polizia di Stato, un altro contingente ai Vigili del Fuoco, un piccolo contingente alla Guardia di Finanza e infine per circa 620 unità è stata prevista la mobilità a richiesta, ma pressoché alla cieca, presso altri uffici dello stato, con mansioni completamente diverse dalla propria professionalità per cui molti si sono trovati impreparati o si sono davvero demotivati.

4- Circa il disagio del personale del Corpo, trattato in modo indegno, incivile e al di fuori dei Diritti Costituzionali, ci riserviamo, Signora, di tornare sull’argomento. Basterebbe sondare le opinioni degli ex Forestali interessati al provvedimento di soppressione del Corpo – ignorati del tutto, peraltro, quando esso è stato preso – e bisognerebbe poi anche avere il coraggio di accettare le risposte e valutarle con lucidità, umiltà e rispetto. Proprio lei che spesso ha detto di volersi presentare come portavoce degli umili, nella fattispecie si è dimenticata dei Forestali ed è stata supinamente soggetta alla disciplina di partito.

5- Ha parlato poi di nuovi vantaggi dell’accorpamento, di presenza capillare sul territorio, ma vede, con oltre 1100 Comandi di Stazione i Forestali avevano certamente il vantaggio di una linea di comando snella, veloce, pronta, in presa diretta, all’occorrenza, con la magistratura.

6- Lei parla di risparmio, ma da più parti si è evidenziata, cifre alla mano, una maggiorazione di spese. Si tace, naturalmente, da parte di chi ha voluto la soppressione, quanto possa essere costato il solo restyling con il cambio scritte su divise, autovetture, elicotteri: una spesa assurda che in questi anni di crisi proprio non si doveva chiedere al Paese. La Corte dei Conti, guarda caso, ha scelto come procuratore per raccogliere dati e coordinare le audizioni in merito, un ex ufficiale superiore dell’Arma. Al lettore le valutazioni sull’opportunità di tale scelta.

7- Circa gli incendi boschivi, l’impressione è che lei ignori le problematiche specifiche, il crepitio sinistro del fuoco che avanza distruggendo tutto ciò che incontra e le questioni legate all’elevata specializzazione che deve avere il personale che opera contro il fuoco nel bosco. Le scrivo dopo aver comandato il primo reparto pilota antincendi boschivi del Corpo Forestale dello Stato che per anni ha lottato contro gli incendi nelle varie regioni predisponendo tecniche, mezzi e nuove strategie. Fra l’altro tenga presente che le varie specie forestali non bruciano tutte allo stesso modo, ma si diversificano molto a seconda della resina, degli oli essenziali, del fatto che si tratti di conifere o di latifoglie. Per lo spegnimento non si può prescindere, dunque, da conoscenze in campo forestale, come del resto dalla conoscenza dei territori, dei versanti, della sentieristica. Saperi, questi, che di generazione in generazione i Forestali si erano tramandati e che i Vigili del Fuoco, impagabili, mai adeguatamente tutelati per il loro sacrificio, bravissimi nei loro contesti operativi canonici, purtroppo non hanno nel loro pur preziosissimo bagaglio formativo.
Forse non sa o finge di non sapere che nell’ambito del CFS era stato organizzato un centro operativo aereo che rappresentava un modello di efficacia, con personale altamente specializzato nella lotta contro il fuoco, con 35 mezzi aerei schierati su alcune basi in zone critiche. Il risultato di quella che lei presenta come una razionalizzazione è che una parte dei velivoli (oltre la metà), degli uomini e dei mezzi sono stati assegnati all’Arma, ma non per l’antincendio perché l’Arma stessa ha tenuto subito a ribadire con circolari interne che la competenza esclusiva nel settore era dei vigili del fuoco. Questi, spesso eroici in tanti settori, oltre a non avere alcune conoscenze tecniche, botaniche e selvicolturali indispensabili per quanto riguarda gli incendi boschivi e già ricordate, non hanno altresì una dislocazione territoriale periferica e purtroppo gli incendi nei boschi richiedono interventi tempestivi.

Sull’incremento esponenziale delle superfici boschive percorse dal fuoco in questi ultimi anni, Signora Bellanova, i dati sono incontrovertibili e sono di un’evidenza agghiacciante. Il resto sono solo vuote e mistificanti parole della politica. E sono dati pubblici perché resi noti, ad esempio, dall’EFFIS (European Forest Fire Information System) con il dettaglio del numero, della localizzazione e delle superfici percorse dal fuoco che toglie ogni speranza: nella lotta attiva siamo tornati indietro di mezzo secolo e gli effetti sono una catastrofe annunciata (da pochi). Consideri che quelli che erano i D.O.S. (Direttori operazioni spegnimento) nella spartizione selvaggia e non razionale di uomini e mezzi sono transitati per la maggior parte nell’Arma, dove cioè non servono. I mezzi aerei per lo più sono quelli che le regioni fanno intervenire in ragione di convenzione con società private.

Qual è il risultato? Ritardi, errori nei lanci, e un aumento esponenziale dei costi che viene taciuto ai cittadini e che la maggior parte di loro non sospetta neppure, altro che risparmio! Ci si è accaniti a sopprimere il CFS e nelle regioni a statuto speciale, con migliaia di operai forestali da sempre confusi con i Forestali del CFS, anche quest’anno si registra il maggior numero di incendi.

La sua tardiva difesa d’ufficio di una sciagurata riforma, basata questa volta sì su tante menzogne, è veramente poca cosa. I risultati, purtroppo, dicono il contrario di quello che lei afferma e sono sempre più sotto gli occhi di tutti e di quei tanti partiti che erano distratti, non c’erano e se c’erano dormivano mentre il Corpo Forestale dello Stato veniva eliminato. I Forestali veri hanno vissuto la soppressione come un vilipendio a una bandiera, la loro, alle sue medaglie, ai suoi caduti che in Paesi più civili non ci si sarebbe mai sognati non dico di perpetrare, ma persino di concepire.

Non parliamo poi della questione della prevenzione, sempre fondamentale per evitare un disastro ecologico. D’altra parte della prevenzione non si occupa più nessuno. Ci si occupa solo e ancora non adeguatamente della repressione. I Forestali del Corpo Forestale dello Stato si occupavano prevalentemente di prevenzione. Poco si preoccupavano dell’apparire, molto dell’essere. E non solo di boschi, ma di tutta la vita che ospitano, di cui sistematicamente ci si dimentica quando si fanno le stime sugli incendi. Ma lei evidentemente non si è accorta di questo. Le è stato detto e fatto credere che oggi tutto va bene, persino meglio, forse.

Speriamo di averla ospite in un pubblico dibattito, chiedendole la cortesia e la prudenza di informarsi prima sulla questione.

Saluti


Silvano Landi
già comandante delle Scuole di Formazione del C.F.S.,
socio fondatore dei GUFI – Gruppo unitario per le foreste italiane,
socio della SIRF – Società italiana di restauro forestale,
già docente di Organizzazione e tecnica della lotta contro gli incendi boschivi, Legislazione forestale e ambientale, Economia ed estimo forestale e ambientale per l’Università della Tuscia, Viterbo

5 Commenti

  1. Prof. Franco Tassi

    La desolante risposta della Vice Ministra conferma, se qualcuno avesse ancora avuto dubbi, quale sia il livello di conoscenza, competenza e responsabilità dell’attuale politica, alla quale dobbiamo la disastrosa situazione in cui l’Italia è piombata. Il cosiddetto “accorpamento” del Corpo Forestale è stato in realtà un vero e proprio “accoppamento”, mediante lo smantellamento di strutture, mezzi e organizzazione. Non c’è stato alcun risparmio, ma un aumento significativo di costi e di inefficienza, di cui dovrà occuparsi la Corte dei Conti. Quando si racconta all’estero, con prove inoppugnabili, ciò che è avvenuto, tutti stentano a crederlo, e pensano di essere presi in giro (Perché i Carabinieri non possono spegnere il fuoco? Evidente, perché debbono avere sempre la pistola con sé! Perché mai nelle montagne del Pollino l’incendio non venne combattuto? Semplice, la responsabilità era passata ai Vigili del Fuoco, che dovevano venire da Policoro, e cioè da molto lontano. E si potrebbe continuare, ma per carità di patria sarà assai meglio tacere. La conferma definitiva del vero fallimento della cosiddetta “riforma” ce la offre poi la crescente estensione del territorio italiano incendiato, con inestimabili danni ecologici, paesaggistici, idrogeologici, socio-economici, culturali e climatici. Quest’anno, in particolare, abbiamo già raggiunto (finora!) circa 160.000 ettari di terreni devastati dal fuoco … Chi pagherà per questo disastro?

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  2. Romualdo Coppolaro

    Purtroppo l on Bellanova è una renziana di ferro, pertanto nn ci si poteva aspettare contenuti diversi.

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  3. Gualtiero Belloni

    Sono un ex tecnico di elicotteri del corpo forestale dello stato , confermo tutto quello che è stato scritto dal dottor Silvano Landi , ho partecipato negli ultimi 4 anni alle missioni AIB un po’ costretti dalla politica è un po’ per amore verso il nostro lavoro . L’estate del 2017 la ricordiamo come tra le più devastanti e la più umiliante per noi ex che freschi di riforma ogni qual volta ci trovavamo ad avere contatti con i nostri ex passati nei cc ci rendevamo conto che non c’era più dialogo e collaborazione. La disorganizzazione all’interno del COAU ci disorientava . Si poteva pensare ad una problematica temporanea, macché nel 2018 stessa cosa 2019 e 2020 peggio che mai e ora estate 2021 altra tragedia tanto che fatta la prima settimana AUB nel mese di giugno , periodo ancora non in piena emergenza abbiamo operato su un incendio tra la Puglia è la Basilicata che è durato circa due settimane e solo noi gli abbiamo dedicato 13 ore di volo, ebbene allora ho deciso che per me la campagna AIB 2021 finiva lì , non mi andava di essere ancora preso per i fondelli, un incendio non può protrarsi per così lungo periodo.
    Altro fatto che mi ha lasciato l’amaro in bocca è la totale indifferenza dell’opinione pubblica e la totale assenza dei mezzi di informazione tv e giornali ……. Come se non fossimo mai esistiti , possibile che eravamo così inutili ?!!

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  4. Renzo Pivi

    E’ mio avviso che il Parlamento italiano non abbia colto la gravità del principio che sarebbe stato instaurato con l’approvazione della legge Madia, secondo il quale, anche in tempo di pace, lo Stato democratico italiano, in spregio all’art 4 della sua Costiuzione, avrebbe avuto il potere di militarizzare un proprio organismo a regolamento civile costituito da personale che a suo tempo, per voczione, formazione culturale e per scelta, aveva richiesto ed ottenuto, mediante concorso pubblico, di far parte del CfS.
    E’ ora lecito ipotizzare che altri organi dello Stato, a pari regolamento, seguano nel tempo lo stesso destino.
    La gravitá della decisione parlamentare lascia sconcertati e desta meraviglia che anche altre figure istituzionali e politiche abbiano taciuto o non vi siano opposte con convinzione e decisione.
    Il fatto poi che la Corte Costituzionale abbia riconosciuto legittima la legge in parola lascia perplessi e molto dubbiosi.
    Dall’UE é invece giunto un forte richiamo allo Stato italiano a seguito dei numerosi ricorsi degli interessati.
    Mi risulta che tali interventi da parte dell’UE non hanno potere impositivo, ma il Parlamento italiano non potrà ignorare quello ricevuto.
    Grave errore é stato dunque il varo della legge Madia, ma ancor più grave sarebbe se i nostri parlamentari si dimostrassero incapaci o non volenterosi di riconoscerlo e porvi tempestivamente rimedio.

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  5. Emma Clauser

    Mi onoro di essere nipote di un grande forestale, il dottor Fabio Clauser. Montanara di origine, mi si stringe il cuore di fronte a questo scempio, dovuto anche all’uso delle foreste nella filiera delle biomasse. Sono moglie di un pilota di elicottero che per anni ha operato nell’antincendio in Sardegna a fianco del Corpo Forestale. Gli incendi erano ovviamente dolosi e la giornata era estremamente impegnativa per tutti. La base era sul Monte Ortobene, io e la mia bimba di un anno siamo state spesso ospiti di persone meravigliose. Dopo più di 40 anni ho ancora ricordi splendidi, di gentilezza, abnegazione, senso dell’appartenenza. Momenti indimenticabili!

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